Roberto Della Noce

Roberto Della Noce

Bio

Roberto Della Noce

Sono nato a Napoli nel 1966, mi sono avvicinato alla fotografia per passione nel 1983 e sono fotografo professionista dal 1990.

La scelta di fare questa professione è nata come una scusa, era per non ammettere di non essere riuscito ad intraprendere gli studi di pittura. Ho poi trovato, col tempo, che è un mezzo potente per esprimere rapidamente e con efficacia il mio modo di vedere le cose. Sento la fotografia come un braccio, come un estensione del mio pensiero. Rimango a volte sorpreso dai risultati che ottengo sui lavori, come se ormai essa fosse un’identità indipendente dalla mia razionalità.

Ho lavorato in vari campi di questa professione, per curiosità, per esigenza, ed ho prediletto la fotografia geografica per anni, pubblicando sulle maggiori riviste del settore.

Negli anni mi sono occupato, oltre che di fotografia di viaggi, anche di foto di teatro, pubblicitaria, di architettura, di riproduzioni d’arte e tanto altro, sempre spinto dal desiderio di combinare la fotografia alle cose che mi incuriosiscono e che amo fare. Oggi, l’evoluzione tecnologica e concettuale che c’è stata in questo campo, mi stimola ancora di più ad usare ogni singola esperienza per produrre fotografie che abbiano una funzione precisa, la comunicazione adatta all’uso al quale sono destinate. La possibilità di intervenire pienamente in post-produzione sulle fotografie, è motivo di curiosità, di impegno, e trovare l’equilibrio tra creatività personale, interpretazione del soggetto ed esigenze comunicative in ogni lavoro, è il mio obiettivo nelle produzione di fotografie. Penso che la fotografia debba essere soprattutto utile allo scopo prefissato, un linguaggio preciso per esprimere un’idea.

Trovo nella ricerca personale un canale privilegiato, il modo più diretto per comunicare ciò che sento, che osservo, è un qualcosa che faccio per me, è l’espressione dell’intimità con la fotografia e raramente ho esposto i miei lavori in una mostra, forse per pudore, per non mostrare una nudità. Quella ricerca la trasferisco sul lavoro, alla stregua di una spezia in un piatto, come uno degli strumenti al servizio della fotografia.

Che dire di più? Amo questo lavoro.